Books by Giuseppe Birardi
Questa tesi è basata sulla ricerca sul campo effettuata da me a Berlino dal Settembre 2008, foca... more Questa tesi è basata sulla ricerca sul campo effettuata da me a Berlino dal Settembre 2008, focalizzata su alcuni aspetti della metropoli contemporanea e sulla scena di avanguardia musicale e artistica alla quale ho partecipato attivamente.
L’approccio da me scelto all’etnografia urbana si può dire principalmente sonoro, in quanto, sulla linea degli studi sul paesaggio sonoro fondati dal World Soundscape Project, diretto da Murray Schafer dagli anni ’50, ho messo in primo piano l’ascolto dei paesaggi sonori della città. Tale approccio è stato alla base di un ripensamento profondo delle metodologie di ricerca e di rappresentazione dell’oggetto etnografico, e ha portato al mio riposizionamento rispetto al campo di ricerca.
La prima parte di questo testo affronta i criteri epistemologici per un’antropologia dei paesaggi sonori della metropoli berlinese. Il primo capitolo introduce un discorso aperto sulla specificità antropologica nella ricerca sonora e su di un approccio musicale all’etnografia urbana. Rintracciando nell’opera di autori come Simmel e Benjamin un valore seminale nella comprensione della particolarità dell’esperienza metropolitana, si ricercano le molteplici connessioni che collegano le loro teorie al campo musicale ed etnomusicologico. Una parte fondamentale è dedicata al ruolo della dissonanza, così come viene affrontata nella filosofia della musica di Adorno, nell’ambito dei flussi comunicazionali urbani. Il secondo capitolo affronta le problematiche connesse ai processi dialogici e ai tentativi di rappresentazione nel contesto di un’etnografia della metropoli. Alla luce dell’importanza che i temi del dialogo e della polifonia rivestono nel dibattito dell’antropologia contemporanea, viene dato ampio spazio alla teorizzazione che Bachtin conduce su questo argomento, evidenziando le potenzialità di quest’approccio nell’etnografia urbana. Il terzo capitolo affronta una descrizione del tessuto urbano berlinese attraversando tre livelli differenti: l’analisi delle architetture e delle urbanistiche, il confronto tra due film documentari che mettono in scena un rapporto forte tra la città di Berlino e una precisa estetica musicale, l’analisi del ruolo dell’ambiente urbano negli elaborati artistici e musicali della scena underground di Berlino ovest durante gli anni ’80.
La seconda parte del testo racconta l’esperienza etnografica in una sequenza di singole etnografie sonore dedicate ad artisti, eventi, luoghi che hanno rivestito un significato importante nell’ambito della ricerca: il concerto dei Moha, la musica noise di Sudden Infant, un festival di montaggio sonoro, un soundwalk, il club Berghain.
http://www.scribd.com/doc/38296692/Soniche-Berlinesi-Etnografia-di-una-metropoli-dissonante
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by Giuseppe Birardi
Sustainable Cities and Society, 2021
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Books by Giuseppe Birardi
L’approccio da me scelto all’etnografia urbana si può dire principalmente sonoro, in quanto, sulla linea degli studi sul paesaggio sonoro fondati dal World Soundscape Project, diretto da Murray Schafer dagli anni ’50, ho messo in primo piano l’ascolto dei paesaggi sonori della città. Tale approccio è stato alla base di un ripensamento profondo delle metodologie di ricerca e di rappresentazione dell’oggetto etnografico, e ha portato al mio riposizionamento rispetto al campo di ricerca.
La prima parte di questo testo affronta i criteri epistemologici per un’antropologia dei paesaggi sonori della metropoli berlinese. Il primo capitolo introduce un discorso aperto sulla specificità antropologica nella ricerca sonora e su di un approccio musicale all’etnografia urbana. Rintracciando nell’opera di autori come Simmel e Benjamin un valore seminale nella comprensione della particolarità dell’esperienza metropolitana, si ricercano le molteplici connessioni che collegano le loro teorie al campo musicale ed etnomusicologico. Una parte fondamentale è dedicata al ruolo della dissonanza, così come viene affrontata nella filosofia della musica di Adorno, nell’ambito dei flussi comunicazionali urbani. Il secondo capitolo affronta le problematiche connesse ai processi dialogici e ai tentativi di rappresentazione nel contesto di un’etnografia della metropoli. Alla luce dell’importanza che i temi del dialogo e della polifonia rivestono nel dibattito dell’antropologia contemporanea, viene dato ampio spazio alla teorizzazione che Bachtin conduce su questo argomento, evidenziando le potenzialità di quest’approccio nell’etnografia urbana. Il terzo capitolo affronta una descrizione del tessuto urbano berlinese attraversando tre livelli differenti: l’analisi delle architetture e delle urbanistiche, il confronto tra due film documentari che mettono in scena un rapporto forte tra la città di Berlino e una precisa estetica musicale, l’analisi del ruolo dell’ambiente urbano negli elaborati artistici e musicali della scena underground di Berlino ovest durante gli anni ’80.
La seconda parte del testo racconta l’esperienza etnografica in una sequenza di singole etnografie sonore dedicate ad artisti, eventi, luoghi che hanno rivestito un significato importante nell’ambito della ricerca: il concerto dei Moha, la musica noise di Sudden Infant, un festival di montaggio sonoro, un soundwalk, il club Berghain.
http://www.scribd.com/doc/38296692/Soniche-Berlinesi-Etnografia-di-una-metropoli-dissonante
Papers by Giuseppe Birardi
L’approccio da me scelto all’etnografia urbana si può dire principalmente sonoro, in quanto, sulla linea degli studi sul paesaggio sonoro fondati dal World Soundscape Project, diretto da Murray Schafer dagli anni ’50, ho messo in primo piano l’ascolto dei paesaggi sonori della città. Tale approccio è stato alla base di un ripensamento profondo delle metodologie di ricerca e di rappresentazione dell’oggetto etnografico, e ha portato al mio riposizionamento rispetto al campo di ricerca.
La prima parte di questo testo affronta i criteri epistemologici per un’antropologia dei paesaggi sonori della metropoli berlinese. Il primo capitolo introduce un discorso aperto sulla specificità antropologica nella ricerca sonora e su di un approccio musicale all’etnografia urbana. Rintracciando nell’opera di autori come Simmel e Benjamin un valore seminale nella comprensione della particolarità dell’esperienza metropolitana, si ricercano le molteplici connessioni che collegano le loro teorie al campo musicale ed etnomusicologico. Una parte fondamentale è dedicata al ruolo della dissonanza, così come viene affrontata nella filosofia della musica di Adorno, nell’ambito dei flussi comunicazionali urbani. Il secondo capitolo affronta le problematiche connesse ai processi dialogici e ai tentativi di rappresentazione nel contesto di un’etnografia della metropoli. Alla luce dell’importanza che i temi del dialogo e della polifonia rivestono nel dibattito dell’antropologia contemporanea, viene dato ampio spazio alla teorizzazione che Bachtin conduce su questo argomento, evidenziando le potenzialità di quest’approccio nell’etnografia urbana. Il terzo capitolo affronta una descrizione del tessuto urbano berlinese attraversando tre livelli differenti: l’analisi delle architetture e delle urbanistiche, il confronto tra due film documentari che mettono in scena un rapporto forte tra la città di Berlino e una precisa estetica musicale, l’analisi del ruolo dell’ambiente urbano negli elaborati artistici e musicali della scena underground di Berlino ovest durante gli anni ’80.
La seconda parte del testo racconta l’esperienza etnografica in una sequenza di singole etnografie sonore dedicate ad artisti, eventi, luoghi che hanno rivestito un significato importante nell’ambito della ricerca: il concerto dei Moha, la musica noise di Sudden Infant, un festival di montaggio sonoro, un soundwalk, il club Berghain.
http://www.scribd.com/doc/38296692/Soniche-Berlinesi-Etnografia-di-una-metropoli-dissonante