Per studiare i comportamenti matrimoniali e sessuali dell’eta moderna, le fonti processuali conse... more Per studiare i comportamenti matrimoniali e sessuali dell’eta moderna, le fonti processuali conservate negli archivi diocesani italiani rappresentano una documentazione straordinariamente ricca, che, negli ultimi anni, ha attirato l’attenzione degli storici e, in particolare, delle storiche 1 . A spiegare l’interesse crescente, non solo in Italia, verso queste fonti concorrono diversi fattori. Esse offrono l’opportunita di mettere a fuoco i comportamenti individuali e familiari all’interno del contesto normativo che ne determinava le regole, di far dialogare tra loro norme e pratiche, evitando schematiche contrapposizioni, di intrecciare storia delle istituzioni e storia dei sentimenti. Inoltre, consentono di allargare l’indagine ai ceti medio-bassi, sia della citta che della campagna, che erano quelli maggiormente coinvolti nei processi per conflitti matrimoniali. Le elites utilizzavano in genere altri strumenti di composizione dei conflitti, che assicuravano una minore pubblicita ai propri dissidi familiari: dall’appello alle istanze superiori della giustizia ecclesiastica, che avevano sede a Roma, lontano dal luogo del conflitto, fino al ricorso alla mediazione dei segretari della corte granducale. Le fonti processuali sono pero avare di numeri. Esse rischiano di apparire deludenti per chi voglia intraprendere un’analisi quantitativa in una prospettiva di demografia storica. Nel corso della mia ricerca sulle cause civili e criminali del tribunale diocesano di Firenze, relative ai comportamenti matrimoniali e sessuali dei laici della diocesi, nel periodo compreso tra il XVI e il XVIII secolo, ho dovuto rinunciare a fornire dati anagrafici sulle persone coinvolte, nonostante la voluminosita di molti fascicoli processuali (Lombardi 2001). Le carte per lo piu tacciono sull’eta del coniuge che si rivolgeva al tribunale (nelle cause civili) o era perseguito ex officiodal giudice (nelle cause criminali), ne danno indicazioni sulla sua eta al matrimonio. Tacciono anche sulla condizione sociale, che si puo talvolta desumere dal contesto. Ad eventuali figli si accenna raramente. Qualcosa di piu sappiamo sui testimoni, che erano parenti, amici o vicini, sempre ben informati dei fatti altrui e sovente partecipi in prima persona delle vicende familiari delle altre coppie. In tribunale, di loro non si poteva fare a meno: la parte attrice che sporgeva querela poteva essere convincente solo se era in grado di fornire prove testimoniali, perche nei processi matrimoniali altri tipi di prova non erano ammessi. La confessione, difatti, considerata nel diritto canonico la prova per eccellenza, era rifiutata per il rischio di collisione tra le parti in causa, che avrebbero potuto essere entrambe interessate a dichiarare nullo il vincolo. Quindi erano in molti ad essere chiamati dalle coppie in lite per testimoniare a favore dell’uno o dell’altra. Al giudice spettava valutare la
L’analyse sur la longue durée des plaintes portées devant les tribunaux d’Ancien Régime – séculie... more L’analyse sur la longue durée des plaintes portées devant les tribunaux d’Ancien Régime – séculiers et ecclésiastiques – nous aide à comprendre les déplacements d’une typologie à l’autre des actions en justice, en mettant l’accent sur les choix des actrices et des acteurs sociaux. En matière de mariage, au lendemain du concile de Trente, il ne fut plus possible d’intenter une action pour « mariage présumé », si le mariage n’avait pas été célébré devant l’Église par le curé de la paroisse et en présence de témoins. Par conséquent, les plaintes portèrent sur d’autres chefs d’accusation : la promesse de mariage non maintenue, jugée par les tribunaux ecclésiastiques, et la séduction, soumise à la juridiction aussi bien ecclésiastique que laïque. Les changements de normes ou des pratiques judiciaires obligeaient ainsi femmes et hommes à adapter leurs propres requêtes aux nouveaux contextes juridiques. Malgré la sévère condamnation ecclésiastique de la sexualité prénuptiale et en dépit des restrictions des privilèges juridiques jusqu’alors accordés aux femmes séduites, celles-ci continuèrent à s’adresser à la justice, sans pour autant s’exposer à l’humiliation de l’honneur perdu. Le fait d’avoir reçu une promesse de mariage continuait à les protéger, surtout en cas de grossesse illégitime.Analyzing the complaints voiced by married couples in cases of marital conflict brought to the ecclesiastical and secular courts of Early Modern Italian States, helps us to understand how the persons involved preferred one or other type of legal action, and to focus on their different choices. After the Council of Trent, it was no longer allowed to sue for presumed marriage, if the marriage had not been celebrated in front of the Church by the parish priest and in the presence of witnesses. Therefore the complaints moved to other suits: non-fulfillment of marriage promises, judged by ecclesiastical courts, and seduction, which could be adjudicated either before ecclesiastical or secular courts. Changes in law or judicial practices induced women and men to adapt their own claims to the new legal context. Despite the severe ecclesiastical condemnation of premarital sexuality and despite the limitations of the legal privileges which had previously been granted to seduced women, women continued to turn to courts without exposing themselves to the humiliation of honor lost. The promise of marriage given by their partner continued to protect them, especially in the case of illegitimate pregnancy
Before the 20th century, paternity outside wedlock could only be supposed. Nevertheless, it requi... more Before the 20th century, paternity outside wedlock could only be supposed. Nevertheless, it required the fathers to be financially responsible for their illegitimate children maintenance. How could they be identified? The article focuses on bastardy statements which some European sovereigns imposed on pregnant single women: even if the main purpose was to prevent abortions and infanticides, those statements enabled illegitimate mothers and civic authorities to compel putative father to pay the child support, without resorting to a formal lawsuit in court. In France and in the Italian States, beside judicial and enforcement authorities, especially the foundling hospitals engaged in finding fathers, because directly interested in recouping expenses of supporting illegitimate children. The article relates the bastardy statements to the canon and civil law of child support, to the responsibilities towards the illegitimate, to the financial needs of foundling hospitals, and to the decrease of the legal protection of seduced pregnant women which, between the 18th and 19th centuries, contributed to giving the mothers, rather than fathers, the liability of illegitimate children.
Per studiare i comportamenti matrimoniali e sessuali dell’eta moderna, le fonti processuali conse... more Per studiare i comportamenti matrimoniali e sessuali dell’eta moderna, le fonti processuali conservate negli archivi diocesani italiani rappresentano una documentazione straordinariamente ricca, che, negli ultimi anni, ha attirato l’attenzione degli storici e, in particolare, delle storiche 1 . A spiegare l’interesse crescente, non solo in Italia, verso queste fonti concorrono diversi fattori. Esse offrono l’opportunita di mettere a fuoco i comportamenti individuali e familiari all’interno del contesto normativo che ne determinava le regole, di far dialogare tra loro norme e pratiche, evitando schematiche contrapposizioni, di intrecciare storia delle istituzioni e storia dei sentimenti. Inoltre, consentono di allargare l’indagine ai ceti medio-bassi, sia della citta che della campagna, che erano quelli maggiormente coinvolti nei processi per conflitti matrimoniali. Le elites utilizzavano in genere altri strumenti di composizione dei conflitti, che assicuravano una minore pubblicita ai propri dissidi familiari: dall’appello alle istanze superiori della giustizia ecclesiastica, che avevano sede a Roma, lontano dal luogo del conflitto, fino al ricorso alla mediazione dei segretari della corte granducale. Le fonti processuali sono pero avare di numeri. Esse rischiano di apparire deludenti per chi voglia intraprendere un’analisi quantitativa in una prospettiva di demografia storica. Nel corso della mia ricerca sulle cause civili e criminali del tribunale diocesano di Firenze, relative ai comportamenti matrimoniali e sessuali dei laici della diocesi, nel periodo compreso tra il XVI e il XVIII secolo, ho dovuto rinunciare a fornire dati anagrafici sulle persone coinvolte, nonostante la voluminosita di molti fascicoli processuali (Lombardi 2001). Le carte per lo piu tacciono sull’eta del coniuge che si rivolgeva al tribunale (nelle cause civili) o era perseguito ex officiodal giudice (nelle cause criminali), ne danno indicazioni sulla sua eta al matrimonio. Tacciono anche sulla condizione sociale, che si puo talvolta desumere dal contesto. Ad eventuali figli si accenna raramente. Qualcosa di piu sappiamo sui testimoni, che erano parenti, amici o vicini, sempre ben informati dei fatti altrui e sovente partecipi in prima persona delle vicende familiari delle altre coppie. In tribunale, di loro non si poteva fare a meno: la parte attrice che sporgeva querela poteva essere convincente solo se era in grado di fornire prove testimoniali, perche nei processi matrimoniali altri tipi di prova non erano ammessi. La confessione, difatti, considerata nel diritto canonico la prova per eccellenza, era rifiutata per il rischio di collisione tra le parti in causa, che avrebbero potuto essere entrambe interessate a dichiarare nullo il vincolo. Quindi erano in molti ad essere chiamati dalle coppie in lite per testimoniare a favore dell’uno o dell’altra. Al giudice spettava valutare la
L’analyse sur la longue durée des plaintes portées devant les tribunaux d’Ancien Régime – séculie... more L’analyse sur la longue durée des plaintes portées devant les tribunaux d’Ancien Régime – séculiers et ecclésiastiques – nous aide à comprendre les déplacements d’une typologie à l’autre des actions en justice, en mettant l’accent sur les choix des actrices et des acteurs sociaux. En matière de mariage, au lendemain du concile de Trente, il ne fut plus possible d’intenter une action pour « mariage présumé », si le mariage n’avait pas été célébré devant l’Église par le curé de la paroisse et en présence de témoins. Par conséquent, les plaintes portèrent sur d’autres chefs d’accusation : la promesse de mariage non maintenue, jugée par les tribunaux ecclésiastiques, et la séduction, soumise à la juridiction aussi bien ecclésiastique que laïque. Les changements de normes ou des pratiques judiciaires obligeaient ainsi femmes et hommes à adapter leurs propres requêtes aux nouveaux contextes juridiques. Malgré la sévère condamnation ecclésiastique de la sexualité prénuptiale et en dépit des restrictions des privilèges juridiques jusqu’alors accordés aux femmes séduites, celles-ci continuèrent à s’adresser à la justice, sans pour autant s’exposer à l’humiliation de l’honneur perdu. Le fait d’avoir reçu une promesse de mariage continuait à les protéger, surtout en cas de grossesse illégitime.Analyzing the complaints voiced by married couples in cases of marital conflict brought to the ecclesiastical and secular courts of Early Modern Italian States, helps us to understand how the persons involved preferred one or other type of legal action, and to focus on their different choices. After the Council of Trent, it was no longer allowed to sue for presumed marriage, if the marriage had not been celebrated in front of the Church by the parish priest and in the presence of witnesses. Therefore the complaints moved to other suits: non-fulfillment of marriage promises, judged by ecclesiastical courts, and seduction, which could be adjudicated either before ecclesiastical or secular courts. Changes in law or judicial practices induced women and men to adapt their own claims to the new legal context. Despite the severe ecclesiastical condemnation of premarital sexuality and despite the limitations of the legal privileges which had previously been granted to seduced women, women continued to turn to courts without exposing themselves to the humiliation of honor lost. The promise of marriage given by their partner continued to protect them, especially in the case of illegitimate pregnancy
Before the 20th century, paternity outside wedlock could only be supposed. Nevertheless, it requi... more Before the 20th century, paternity outside wedlock could only be supposed. Nevertheless, it required the fathers to be financially responsible for their illegitimate children maintenance. How could they be identified? The article focuses on bastardy statements which some European sovereigns imposed on pregnant single women: even if the main purpose was to prevent abortions and infanticides, those statements enabled illegitimate mothers and civic authorities to compel putative father to pay the child support, without resorting to a formal lawsuit in court. In France and in the Italian States, beside judicial and enforcement authorities, especially the foundling hospitals engaged in finding fathers, because directly interested in recouping expenses of supporting illegitimate children. The article relates the bastardy statements to the canon and civil law of child support, to the responsibilities towards the illegitimate, to the financial needs of foundling hospitals, and to the decrease of the legal protection of seduced pregnant women which, between the 18th and 19th centuries, contributed to giving the mothers, rather than fathers, the liability of illegitimate children.
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